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Nome: Studio Pietribiasi Guzzonato

Su di me: Lo Studio Pietribiasi Guzzonato svolge la propria attività dal 1966 nell’ambito dell’edilizia residenziale, industriale e pubblica.

La professione è mossa da principi morali che pongono l’uomo ... >>

Interessi: L’interesse dello Studio Pietribiasi è la realizzazione di progetti prendendosi cura di tutte le fasi necessarie per la realizzazione dell’opera, dalla studio di fattibilità alla preventivazione dei c... >>

Locazione attività: IT, Veneto / Vicenza

Nome attività:
Studio Pietribiasi-Guzzonato

Descrizione attività: Progettazione architettonica eco-sostenibile. Lo studio Pietribiasi si occupa di interior design seguendo, oltre alla normale ambientazione, anche la progettazione di elementi di arredo personalizzati... >>

Informazioni di contatto: Marano Vicentino, Via Ca’ Alta n°22
Tel. 0445 621216 fax 0445 623650
E-mail: info@studiopietribiasi.it

 
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Costruire in terra cruda, ritorno alle origini dell’abitare?
25/1/2012
Risparmio Energetico
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  Locazione: Italia - Europa
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Costruire in terra cruda. Utilizzo della terra cruda in architettura e la sostenibilità ambientale del più antico materiale da costruzione. Da millenni l’uomo ha edificato e continua anche oggi a costruire con la terra argillosa cruda. Prima dell’avvento dell’industrializzazione le strutture in terra erano abbastanza diffuse, successivamente questa tecnica finì per essere utilizzata solamente nei paesi poveri; da noi la facilità del trasporto dei beni e il “progresso” tecnologico ha modificato radicalmente il modo di vivere introducendo anche nell’architettura nuove tecniche costruttive.

La terra cruda come materiale da costruzione ha bisogno di una piccola quantità di energia per la lavorazione, di poca energia per il trasporto, dal momento che si tratta di materiale locale, necessita invece di maggiore quantità di lavoro rispetto ai metodi industriali di costruzione.

La muratura in terra cruda. La muratura che viene presentata è quella portante in pisè (terra battuta) realizzata con materiale argilloso di scavo esistente in cantiere, che viene preparato e miscelato con scaglie di laterizio e alleggerito con legno; l’impasto viene versato e pressato entro casseri in legno che ne mantengono, ad essiccazione avvenuta, la forma desiderata. L’effetto finale della muratura, proprio perchè è maggiormente legato alla mano dell’uomo, è influenzato dalle capacità e abilità soggettive del costruttore; le diversità degli strati non sono segnali di cattiva realizzazione, ma rappresentano la peculiarità della muratura stessa.

Va detto che le esigenze abitative attuali portano ad affrontare dei problemi tecnici legati all’inserimento di serramenti e chiusure, altamente prestazionali sotto il profilo dell’isolamento termico, la realizzazione di strutture antisismiche, aggetti, parapetti metallici o lignei, l’impiantistica ed altri ancora; sono problematiche che devono stimolare i progettisti e realizzatori a cercare valide alternative.

Come si è detto rimane certamente problematico trovare soluzioni a difficili dettagli tecnici, ma forse risulta più arduo superare le barriere psicologiche che si sono create nei confronti delle costruzioni in terra: blocchi psicologici, sociali ed economici che frenano il mondo verde nel suo complesso.

Terra cruda ed energia. la costruzione in terra cruda determina un notevole risparmio di energia e una corrispondente diminuzione dell’impatto sull’ambiente, proponendosi come sostituto di materiali industriali prodotti con grande impiego di energia. Il ciclo di produzione, elaborazione, uso e riutilizzo rimane limitato ad una dimensione locale, controllabile e rispettoso dell’ambiente.

L’utilizzo di materiali biocompatibili ed ecosostenibili non deve essere considerato come un passo indietro verso la natura, voltando le spalle alle innovazioni tecnologiche, bensì un ritorno consapevole alla tutela dell’uomo e della terra che ci ospita.

Di seguito vengono presentate due diverse costruzioni, eseguite dal 1992 al 1996 in Austria nella regione del Vorarlberg su progetto e realizzazione di Martin Rauch, visitate dopo diversi anni dalla loro realizzazione proprio per verificarne la qualità e grado di conservazione.

CASA MATHIS A RANKWEIL

La casa in terra cruda è posta su solide fondamenta in cemento armato e parte della muratura in terra poggia sul muro in cemento armato del piano interrato. La muratura fuori terra è stata eseguita in pisè, con terra cruda alleggerita con legno, avente uno spessore di 60 cm, il piano primo ha una struttura in legno che poggia direttamente sulla muratura sottostante. Il muro massiccio in pisè è suddiviso in tre fasi di lavorazione rese visibili dall’inserto lineare in pietra.

Nella muratura, per frenare il fenomeno dell’erosione sono “battute” assieme alla terra anche delle strisce di malta. Particolarmente difficili risultano essere stati gli inserimenti di elementi aggiuntivi ed estranei alla muratura; gli architravi delle finestre, i cordoli del terrazzo, le guide di scorrimento delle tapparelle e l’attacco della muratura al pavimento del piano terra; tutti questi punti mostrano con il passare degli anni alcuni segni di indebolimento e necessitano di un’attenta manutenzione.
Internamente le pareti in terra cruda non hanno richiesto particolari trattamenti, solamente dopo l’avvenuta essiccazione la superficie è stata spazzolata e spolverata con aria compressa. La parete della cucina è stata protetta dall’umidità e dall’acqua con lastre di cristallo temperato.

OSPEDALE DI FELDKIRCH

Nella serra adibita ad elemento di distribuzione e luogo di aggregazione per gli ospiti e visitatori dell’ospedale, è stata realizzata una parete di accumulo in terra cruda con funzioni di regolarizzazione del calore e dell’umidità dell’aria; l’installazione della parete non è stata eseguita a cantiere finito, ma è stata integrata nella progettazione esecutiva e nella realizzazione dell’intera opera.

La parete in terra si sviluppa per una lunghezza di circa 180 mt, un'altezza di circa 6,00 mt ed uno spessore di 35 centimetri, ed è posta davanti ad una parte di cemento incurvata; la sinuosità della struttura risalta ancora di più il carattere di “vestito” della terra creando un’interessante articolazione in rilievo in due livelli della facciata. L’opera, essendo stata inserita in un contesto protetto dagli agenti atmosferici, ha potuto essere arricchita di motivi decorativi quali l’inserimento di elementi diversi dalla terra e punti di pressione diversificati che ne hanno aumentato l’effetto artistico.

La lettura delle diverse fasi di lavoro è leggibile, come pure la compattazione eseguita a pressione, rendendo il risultato finale particolarmente gradevole. A distanza di anni lo stato di conservazione della struttura è ottimo.


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REPORTAGE
 
Costruire in terra cruda, ritorno alle origini dell’abitare?
 
posted on 25/1/2012 at 11:08


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Ho sentito parlare di applicazioni della terra cruda anche per i pavimenti, è un’applicazione ancora oggi proponibile e se si, qual’è il risultato finale (listo/ruvido..)?
 
Come per le murature anche i pavimenti in terra battuta rientrano tra i metodi di costruzione più antichi realizzati dall’uomo.

I pavimenti in terra sono una vera e propria alternativa ecologica ai tradizionali pavimenti ceramici, lignei o battuti/seminati alla veneziana.

I pavimenti in argilla cruda sono composti esclusivamente da sabbia silicea, sabbia calcarea in curva granulometrica e argille selezionate; in alcuni preparati è presente anche il solfato di calcio.

E’ un ottima pavimentazione adatta a tutti i locali, resistente al normale calpestio, non fa polvere, ed avendo una buona conducibilità termica è particolarmente indicata nei pavimenti radianti oppure utile per trattenere il calore nel solare passivo; non da ultimo è considerevole anche il potere fonoisolante dato dalla notevole massa e dalle particolarità fisiche dei materiali.

Generalmente il pavimento è composto da un massetto di fondo, che viene steso per uno spessore variabile dai 4 agli 8 cm, e da uno strato di finitura dove viene affogata, durante la stesura dei vari strati dell’argilla, una maglia di rete di iuta ( in alternativa esistono altre fibre vegetali ) o fibra di vetro; il massetto viene realizzato con le tecniche tradizionali di miscelazione e stesura.

Ad asciugatura completa si stende sulla superficie olio di lino seguito da olio di canapa (si trovano sul mercato altre equivalenti “miscele” di oli ).

Si può in alternativa realizzare solamente lo strato del primo massetto che può considerarsi come ottimo sottofondo per una successiva posa del perlinato in legno.

In commercio esistono vari preparati premiscelati che vanno a comporre sia il massetto che lo strato “nobile” finale del pavimento; tuttavia, per abbattere i costi ed avvicinarsi a costruzioni a Km 0, possono essere utilizzati anche degli inerti precedentemente scartati in cantiere e, in alcuni casi, anche della paglia.

I pro della pavimentazione in terra

- Pavimentazione molto naturale;
- esteticamente gradevole e confortevole grazie alla superficie leggermente spugnosa, esistono anche prodotti che la possono rendere più vellutata e meno materica;
- se la realizzazione è avvenuta in modo corretto è estremamente durevole;
- la normale manutenzione è ridotta alla sola oliatura della superficie che oltre a preservarne l’estetica ne blocca anche lo spolvero.

I contro della pavimentazione in terra

- Spesso complicato processo di messa in opera dato dai tempi di asciugatura e collegamenti degli strati;
- il risultato finale è lasciato molto alla manualità dell’applicatore, anche se le imperfezioni vanno a mio avviso viste come peculiarità della pavimentazione piuttosto che difetti;
- nelle zone ad alta pedonabilità il degrado è più evidente e possono essere necessarie operazioni di manutenzione straordinaria per aumentare in quelle fasce la resistenza all’usura;
- è facilmente graffiabile

Note: Le pavimentazioni in terra risultano comunque in ultima analisi un modo creativo per avere un pavimento ecosostenibile, alternativo e ad alto impatto estetico.
 
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