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Nome: Silvia Lorenzi

Su di me: Redazione di HowToBeGreen. Vegetariana ed esperta di alimentazione biologica.

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Cotone biologico: perchè sceglierlo e quali sono i vantaggi per l’uomo e l’ambiente
29/11/2011
Idee Green
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  Locazione: Nel mondo
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Cotone biologico, cotone organico, cotone ecologico. Perchè si parla sempre più spesso dei vari tipi di cotone? Esiste un cotone buono e un cotone cattivo? In realtà nella mia ricerca ho scoperto che dietro la produzione di cotone si nasconde un industria ad altissimo impatto ambientale e situazioni lavorative spesso drammatiche: vediamo qualche numero.

Il cotone è la fibra tessile maggiormente prodotta sul pianeta ed è in grado di soddisfare quasi il 50 percento del fabbisogno mondiale di fibre. A livello di coltivazione, quasi il 3 percento dei terreni agricoli è destinato al cotone e sui quali si riversano il 25 percento di tutti i pesticidi chimici prodotti in tutto il mondo. Evidentemente tale uso di sostanze tutt’altro che naturali ha un fortissimo impatto sulla fertilità del terreno, sull’inquinamento delle falde acquifere, sulla biodiversità e la salute dei coltivatori. Non solo, l’uso della chimica non si ferma alla fase di coltivazione: quando il cotone viene trasformato in fibra e quindi in tessuto viene sbiancato, lavato con detergenti, tinto molto spesso con coloranti contenenti metalli pesanti, brillantato, trattato con formaldeide, ammine aromatiche, ammoniaca e resine plastiche.

Inoltre una T-shirt in cotone, per essere prodotta, abbisogna di quasi 3000 litri di acqua e poco meno della metà è utilizzato per l’irrigazione delle piantagioni. Il resto è tutta acqua utilizzata nel processo di trattamento della fibra.

Esiste un’alternativa? Certamente. Sempre più si stanno profilando nuove tecniche di produzione del cotone da agricoltura biologica. Un po’ come avviene per gli ortaggi e la frutta, anche in questo caso la coltivazione del cotone avviene tramite l’utilizzo di metodi che non hanno un impatto rilevante sull’ambiente. Inoltre di base non vengono mai utilizzate semenze OGM.

La produzione del cotone biologico prevede:
- l’utilizzo di fertilizzanti di vegetale
- l’eliminazione dei parassiti tramite l’uso di insetti antagonisti
- la rimozione delle erbe infestanti tramite processi meccanici (impiego di trattori, zappe o a mano)
- l’uso esclusivo di semenze che abbiano subito almeno quattro germinazioni in assenza di trattamenti chimici

Il tessuto in colore bianco è ottenuto tramite l’utilizzo di perossido evitando così gli sbiancanti e i candeggianti.

La certificazione di cotone biologico viene conferita solo dopo tre anni consecutivi di coltivazione senza l’utilizzo di sostanze chimiche. Con periodicità gli organi certificatori effettuano rigorosi controlli.

Il cotone biologico costa di più? Mediamente si. Ma c’è da considerare anche un altro aspetto: il mercato del cotone anche se è considerato come libero, in realtà è alterato dai sussidi offerti dagli stati ricchi ai propri agricoltori, che riescono ad abbassare notevolmente il prezzo di vendita, raggiungendo una riduzione di ben il 60 percento rispetto al costo senza sussidi. La conseguenza gravissima per i paesi africani produttori di cotone è che per poter competere con prezzi così bassi sono costretti a vendere in perdita il proprio prodotto a prezzi inferiori del 50 percento rispetto ai loro costi di produzione. Senza questi sussidi i prezzi del cotone prodotto nei paesi ricchi sarebbero più alti del 70 percento. Immaginate ora cosa significa in termini ambientali e socio-lavorative questa corsa al ribasso.


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Cotone biologico: perchè sceglierlo e quali sono i vantaggi per l’uomo e l’ambiente
 
posted on 29/11/2011 at 11:06


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Molto interessante.. economicamente quanto può costare in più? Si trova facilmente questo tipo di cotone? grazie.
 
Adesso comincia ad essere un po’ più diffuso, il suo costo come detto è maggiore rispetto al convenzionale, ma bisogna tenere conto della qualità del prodotto che si compera.
Facendo una riflessione personale, direi che secondo me bisogna uscire dalla nefasta mentalità del giorno d’oggi, in cui si pretende di pagare poco ed avere tanto...o almeno ci si illude che sia così.
Se pago poco una cosa è perchè qualcuno ci ha rimesso, e perchè alla fin fine non ho poi così tanto in mano.
Nessuno regala nulla, anzi, certe volte paghiamo tanto per non avere nulla (i prodotti griffati ad esempio).
Sono convinta, che quello che si paga sia per l’alimentare che per l’abbigliamento convenzionali, è davvero troppo per quello che si ha poi alla fine.
Un esempio banale, il prosciutto (che io da vegetariana non mangio): allevamenti che sembrano lager, consumo di risorse, inquinamento, alimentazione assolutamente scadente, farmaci, animali stressati perché allevati in massa, e poi conservanti ed additivi vari.........cos’ho io poi nella mia confezione di plastica salva aroma?
Preferisco che gli animali vengano rispettati, allevati con passione, nutriti con cibo sano, trattati come animali e non come cose, e che il prodotto finale non abbia mille cose dentro per farlo restare mummificato....certo, questo ha costi maggiori.
Io ragiono così: meno, ma di qualità.
Va detto che neanche nel biologico si è in salvo dalle regole del profitto, non tutti quelli che producono bio mettono l’etica nel loro modus operandi.
Alcune aziende, oltre al convenzionale propongono il biologico soltanto per tattiche commerciali, quindi non operano nel migliore dei modi. C’è biologico e biologico.
Non tutti ci mettono la stessa passione, quindi bisogna prestare attenzione, sempre.
...Tornando al solo abbigliamento bio, ora hai la possibilità di acquistare, sia dei prodotti di buona qualità ad un prezzo simile al convenzionale (se non hai grandi pretese estetiche), che dei prodotti di qualità superiore, fatti con materiali di prima qualità, con delle finiture particolari -anche artigianali- che danno un valore aggiunto al prodotto finito, e che spesso ne giustificano il prezzo maggiore.
Per chi fosse dotato di capacità sartoriali di base, si trovano -anche se meno facilmente- delle stoffe in cotone bio, per confezionarsi -o farsi confezionare- lenzuola o cose simili.
Basta cercare dunque, non è ancora facilissimo, ma si può fare.
 
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