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Crisi economica globale vs green economy locale nel Nord Est Italia
5/10/2011
Idee Green
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  Locazione: Nord Est Italia
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Crisi mondiale, recessione e green economy nel nord est Italia. A che punto siamo? Se dire che l’economia mondiale oggi è in difficoltà appare più che un eufemismo, occorre prendere atto che esiste un settore che non si accontenta della tenuta, al contrario, è in crescita e detta le mosse per il futuro prossimo. Si tratta di quel comparto, vasto e dai confini non ancora ben definiti, che va sotto l’etichetta [green economy].

Ad affermarlo è il Rapporto statistico pubblicato dalla Regione Veneto nelle scorse settimane, che nell’edizione 2011 è incentrato sui temi dello sviluppo sostenibile.

A partire da un’analisi dell’istituto di ricerca svizzero Bak Basel Economics, nel Rapporto si individuano nove ambiti capaci di definire il settore green: l’agricoltura, la meccanica, la chimica, l’industria di fabbricazione di apparecchi elettrici, radiotelevisivi e per le comunicazioni, la produzione e distribuzione di energia elettrica, di gas, di vapore e acqua calda, le costruzioni, il settore ricerca e sviluppo, le attività professionali e consulenza alle imprese, il comparto dello smaltimento dei rifiuti solidi e delle acque di scarico.

I risultati del Veneto sono incoraggianti se si pensa che ad oggi il comparto della green economy fornisce il 20% del Pil totale e occupa il 27% della forza lavoro. Comparando la nostra regione con altre in Europa, simili per caratteri economici e produttivi (Rhône-Alpes, Manchester, Monaco di Baviera, Baden-Württemberg, Finlandia Centrale, Svezia, Cataluña, Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Puglia, Toscana), emerge chiaramente un tasso di crescita superiore, dovuto a una scoperta più tardiva di questo settore e alla rincorsa per mantenere i livelli di Pil minacciati dalla crisi internazionale. Il momento attuale, con una forte crescita occupazionale in questi ambiti, risulta determinante per il futuro, quando l’imporsi dell’economia verde vedrà una manodopera già formata.

All’interno del grande mondo della green economy, il Veneto eccelle principalmente in ambito costruttivo. La regione si sta ridisegnando con un’attenzione sempre maggiore al risparmio energetico e a un’edilizia sostenibile. Pur con le difficoltà del mercato immobiliare, le costruzioni nel 2009 hanno contribuito per il 6% alla ricchezza regionale ed esprimono le loro potenzialità grazie a una visione più complessiva dell’impatto ambientale, che considera la vivibilità e il rispetto del territorio.

Va forte anche lo smaltimento dei rifiuti, cresciuto tra il 2000 e il 2009 del 3,3%.

A testimoniare la crescente importanza del comparto green nella nostra economia, la nascita, tra 2007 e 2008 di Metas, il meta distretto per l’ambiente e lo sviluppo sostenibile, promosso dall’Università Ca’ Foscari di Venezia e dal Parco scientifico e tecnologico Vega di Marghera. Lo scopo di questo distretto produttivo atipico e diffuso è di creare una forte interrelazione tra operatori del settore, perché le idee e le competenze siano condivise nell’ottica della salvaguardia dell’ambiente e della sostenibilità della produzione. I dati raccolti in occasione della nascita di Metas sono ancora i più recenti e parlano di 400 imprese per 17.000 lavoratori (e un volume d’affari stimano in 4,5 miliardi di euro) aderenti al distretto, a fronte di 2.000 aziende venete riconducibili alla green economy che occupano circa 40.000 addetti. Le aziende aderenti sono per lo più veneziane (23%), seguono le padovane (16%) e si occupano soprattutto di produzione e lavorazione delle risorse naturali e ambientali. Gli addetti ai lavori sono veneziani per il 36%, incalzati dai vicentini (33%), mentre il volume d’affari si spartisce soprattutto tra Venezia (23%)e Verona (17%).

La transizione alla nuova economia comporta la nascita di nuove figure professionali: i green jobs, quelle professionalità, quei mestieri in grado di contribuire alla promozione e alla tutela della qualità ambientale, persone che hanno o che avranno competenze adatte ad affrontare le esigenze dello sviluppo sostenibile. Nel 2009 in Veneto quasi un lavoratore su 5 svolge una professione green o potenzialmente tale. Il numero di questi addetti è aumentato tra il 2005 e il 2009 del 10% e nel 2010 sembra esserci stata una crescita ulteriore del 4%. La stima finale è quindi di 109.000 lavoratori green veneti. Padova è in assoluto la provincia con la maggior crescita in questo senso passando dal 4,5% di occupati green nel 2005 al 7% del 2009. Il primato di incidenza del green sull’occupazione rimane però alla provincia di Belluno (7,8%).


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REPORTAGE
 
Crisi economica globale vs green economy locale nel Nord Est Italia
 
posted on 10/5/2011 at 12:06


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Come si fa a prendere sul serio un’affermazione come questa:
"ad oggi il comparto della green economy fornisce il 20% del Pil totale e occupa il 27% della forza lavoro" ??

Il dato vero viene fuori dopo:
"2.000 aziende venete riconducibili alla green economy che occupano circa 40.000 addetti"
Quindi su 2’100’000 circa di lavoratori occupati in Veneto sono il 2% scarso...
Quanto sia in crescita non lo so dire, ma non vedo molte offerte di lavoro nel settore e quanto all’incidenza sulla situazione occupazionale complessiva credo sia piuttosto esigua.

Il fatto poi che sia un settore ancora largamente dipendente dalle incentivazioni fa sì che i posti di lavoro non siano affatto sicuri e stabili. Credo che non si possa dimenticare facilmente quel che è successo a marzo con la sorpresina del ministro Romani.
 
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